Biennale
Arte 2024
Stranieri
Ovunque - Foreigners Everywhere
a
cura di Adriano Pedrosa
Venezia
(Arsenale e Giardini) 20 aprile – 24 novembre 2024
da sinistra: Roberto Cicutto e Adriano PedrosaIl 22
Giugno u.s. il Presidente della Biennale di Venezia, Roberto Cicutto, comunica
il nome del Curatore della 60^ Esposizione Internazionale d’Arte: Adriano
Pedrosa. Nell’incontro stampa entrambi annunciano il titolo e il tema della
Biennale Arte 2024, che si svolgerà dal 20 aprile al 24 novembre 2024 ai
Giardini, all’Arsenale e in vari luoghi di Venezia. La
60^ Esposizione Internazionale d’Arte si intitolerà Stranieri Ovunque –
Foreigners Everywhere. Il titolo è
tratto da una serie di lavori realizzati a partire dal 2004 dal collettivo
Claire Fontaine, nato a Parigi e con sede
a Palermo. Le opere consistono in sculture al neon di vari colori che riportano
in diverse lingue le parole “Stranieri Ovunque”. L’espressione è stata a sua volta presa
dal nome di un omonimo collettivo torinese
che nei primi anni Duemila combatteva il razzismo e la xenofobia in Italia. Adriano
Pedrosa illustra così la sua scelta: «Il
contesto in cui si colloca l’opera è un mondo pieno di crisi multiformi che
riguardano il movimento e l’esistenza delle persone all’interno di Paesi, nazioni, territori
e confini e che riflettono i rischi e le insidie che si
celano all’interno della lingua, delle sue possibili traduzioni e della
nazionalità, esprimendo differenze e disparità
condizionate dall’identità, dalla cittadinanza, dalla razza, dal genere, dalla
sessualità, dalla libertà e dalla
ricchezza. In questo panorama, l’espressione Stranieri Ovunque ha
(almeno) un duplice significato. Innanzitutto
vuole intendere che ovunque si vada e ovunque ci si trovi si incontreranno
sempre degli stranieri: sono/siamo dappertutto. In secondo luogo, che a
prescindere dalla propria ubicazione, nel profondo
si è sempre veramente stranieri.». Aggiunge durante l’intervento: «In occasione
della Biennale Arte 2024 si parlerà di artisti che sono essi stessi stranieri,
immigrati, espatriati, diasporici, émigrés, esiliati e rifugiati, in particolare
di coloro che si sono spostati tra il Sud e il Nord
del mondo.» Un problema sempre aperto come anticipò, trent’anni fa, il
giornalista Vittorio Zucconi nella raccolta di 11 racconti ambientati in
diversi stati del mondo dal titolo Stranieri come noi. Adriano Pedrosa,
brasiliano, direttore del Museo Arte di San Paolo, con studi in legge, economia
e specializzato in arte e semantica, primo curatore proveniente dall’America
Latina ha saputo focalizzare: «La
figura dello straniero sarà associata a quella dell’estraneo, dello stranger,
dell’estranho, dell’étranger, e pertanto
la Mostra si svilupperà e si concentrerà sulle opere di ulteriori soggetti
connessi: l’artista queer, che si
muove all’interno di diverse sessualità e generi ed è spesso perseguitato o
messo al bando; l’artista outsider, che
si trova ai margini del mondo dell’arte, proprio come l’autodidatta o il
cosiddetto artista folk; e l’artista
indigeno, spesso trattato come uno straniero nella propria terra. La produzione
di tali artisti sarà il fulcro della
Biennale Arte e costituirà il Nucleo Contemporaneo dell’Esposizione e
non solo la Mostra presenterà anche
un Nucleo Storico composto da opere del XX secolo provenienti
dall’America Latina, dall’Africa, dall’Asia
e dal mondo arabo. (…) Inoltre, una sezione speciale del Nucleo Storico sarà
dedicata alla diaspora degli artisti italiani nel mondo nel corso del XX secolo. A quegli
italiani che hanno viaggiato e si sono trasferiti
all’estero costruendo le loro vite e carriere professionali in Africa, Asia,
America Latina, così come nel resto
d’Europa, integrandosi e radicandosi con le culture locali che spesso hanno
svolto un ruolo significativo nello sviluppo delle narrazioni del Modernismo al di
fuori dell’Italia.» «La stessa Biennale Arte, in quanto evento internazionale con
numerose partecipazioni ufficiali da parte di diversi
Paesi – conclude Pedrosa - ha sempre rappresentato una piattaforma per mettere
in mostra opere di stranieri provenienti da tutto il mondo. Così, la Biennale Arte
2024 sarà una celebrazione dello straniero, del lontano,
dell’outsider, del queer e dell’indigeno. Speriamo di accoglierli tutti a
Venezia nel 2024.» Una Biennale, quella prossima, molto attenta alle
poliedriche questioni della contemporaneità. Adriano Pedrosa, curatore,
si è contraddistinto per originalità e innovazione, anticipando temi e linee
curatoriali poi seguite da altre mostre in tutto il mondo. Cambiare il punto di
vista attraverso cui raccontare l’arte contemporanea è una intuizione,
soluzione, di rilevanza notevole, Internazionale, aggiunge Cicutto “qui non si tratta
solo di un punto di vista estetico ma anche geografico, come quando al cinema
si riprende la stessa scena in controcampo”. “La partecipazione di artiste e
artisti sudamericani alla Biennale è sempre stata nutrita. Ma diverso è quando
a invitare è un curatore che ha radici nella stessa cultura, ribadisce il
Presidente, e ha sviluppato nel corso degli anni uno sguardo globale”. Nell’incontro
stampa si anticipa che la 60^ Mostra presenterà opere realizzate nel secolo
scorso; oggi esaminate come cardini di riferimento per le nuove generazioni. Nell’insieme
saranno scorporabili molti illustri artisti italiani. La 60^ Esposizione
Internazionale d’Arte proporrà, come di consueto, le Partecipazioni Nazionali con
proprie mostre nei Padiglioni ai Giardini e all’Arsenale, oltre che nel centro
storico di Venezia. Vincenzo Baratella