Al Museo di Santa Caterina di Treviso in accordo con il Musée
Rodin, Marco Goldin ha selezionato per l’ampia rassegna su Rodin 50 sculture e
25 opere su carta. Sono presenti tutti i capolavori più noti dello scultore dal
Bacio (immagine della mostra) al Pensatore, al Monumento a Balzac, all’Uomo dal
naso rotto, all’Età del bronzo, sino alle maquettes. Rappresentate al Santa
Caterina sono tutte le tappe artistiche dello scultore; percorsi che mettono in
evidenza il fortissimo interesse per Michelangelo e per la scultura
rinascimentale italiana. La capacità di Rodin è quella di dare al marmo ai
gessi e comunque a tutta la materia trattata un trasporto sensuale ed
introspettivo. In mostra sarà presente una grande e famosa tela di Edvard
Munch, del 1907, che ritrae la statua del Pensatore nel giardino del dottor
Linde: collezionista di Rodin e di Munch. Non mancherà poi un quadro di Monet. Il
curatore Marco Goldin ha voluto il confronto con Arturo Martini; un collegamento a “Omaggio ad Arturo Martini” presente in
contemporanea al rinnovato Museo “Luigi Bailo”, che vanta oltre cento opere di
Martini: sculture, ceramiche e incisioni. Ai visitatori della mostra di Rodin
sarà suggerito, anche grazie alla possibilità di godere di un biglietto ridotto
per il Bailo, di ammirare, una dozzina di opere del trevigiano Gino Rossi. Treviso è
stata la destinazione scelta dal Musée Rodin di Parigi per accogliere la mostra
conclusiva delle celebrazioni per il primo centenario della scomparsa di
Auguste Rodin (1840 – 1917), completando così il programma di grandi
esposizioni che quest’anno ha già coinvolto tra gli altri il Grand Palais a
Parigi e il Metropolitan a New York. Mostra, quella nel Museo Santa Caterina,
che è promossa dal Comune di Treviso e da Linea d’ombra, che la produce e
organizza. La collocazione delle opere segna il percorso cronologico della
vita e dell'arte di Auguste, ovvero dalla porta dell'inferno da cui Rodin
ricavò molte delle sue sculture, i busti, i bozzetti, le teste, parti di un
universo insofferente e introspettivo radicato nell'amore con Camille Claudel. Auguste
Rodin è da considerare il continuatore della classicità nella ricerca dei temi
mitologici e innovatore all’interno del realismo plastico. Segni dell'amore per
Camille sono accennate, con riserbo, nel
marmo in cui la donna esibisce un’ immagine evanescente, quasi un sofferto
ricordo. Opera incompiuta e di straordinaria bellezza, come spiega Goldin,
"che lega Rodin all'ultimo periodo di Michelangelo di cui fu grandissimo
ammiratore". Dopo il viaggio in Italia di Rodin nel 1875, "la
scultura sembra lontana da noi come preferenza e sentimento del mondo"
eppure, anche se "meno popolare" -afferma il curatore- l'emozione che sono capaci di infondere opere
come Il Pensatore, Il Bacio o il Ritratto di Balzac che chiude simbolicamente
l'esposizione sono uniche”. La mostra è visitabile fino al 3
giugno 2018. [V.B.]
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