Arcipelago
Italia: l’architettura come strumento di rilancio del territorio
Cinque
progetti ibridi per la rinascita del Paese nel Padiglione Italia curato da
Mario Cucinella
Pad. Italia alla 16^ Biennale Architettura di Venezia
Pad. Italia -allestimento-
“Arcipelago Italia” è
il manifesto di Mario Cucinella,
curatore del Padiglione Italia all’Arsenale di Venezia nella 16^ Biennale
Architettura, per cinque progetti sperimentali: a) Un luogo del lavoro
per le Foreste Casentinesi; b) Un dittico per Camerino. Connettere comunità e
cultura nell’area del Cratere Laboratorio; c) Basento. Due nodi curativi per la
Collina materana; d) Coltivare il futuro. Una piazza per la crescita del
Belice; e) La casa dei cittadini. Un luogo della cura per la Barbagia. La
finalità di Cucinella è di dare “valore
e importanza all’architettura e perché il lavoro degli architetti torni ad avere un ruolo di responsabilità sociale. Mario Cucinella si laurea in
Architettura all’Università di Genova nel 1986. Dal 1987 al 1992 ha lavorato con Renzo Piano
(Premio Pritzker 1998) presso Renzo Piano Building Workshop sia nello studio di
Genova che a Parigi. Ha fondato Mario Cucinella Architects a Parigi nel 1992 e
a Bologna nel 1999. MCA ha oggi sede a Bologna, con uno staff di 60 persone tra
architetti, ingegneri ed esperti di sostenibilità. Dal 1998 al 2006 è
professore a contratto del Laboratorio di Tecnologia dell’Architettura della
Facoltà di Architettura di Ferrara e dal 2004 è Honorary Professor presso
l’Università di Nottingham, in Inghilterra. Nel 2017, gli viene conferita
dall’Università di Trento la cattedra ad honorem Adalberto Libera. Nel 2014
collabora in qualità di tutor con Renzo Piano, Senatore a Vita, al progetto
G124 per il recupero delle periferie in Italia. Nel 2015 ha fondato S.O.S. –
School of Sustainability a Bologna, una scuola postlaurea volta alla formazione
di figure professionali nel campo della sostenibilità. Un laboratorio creativo
dove costruire una cultura sulla sostenibilità. “Nella convinzione che l’architettura possa essere un decisivo strumento di rilancio dei territori
interni, che debba tornare ad essere al centro della nostra cultura e del dibattito pubblico ed essere
utilizzata come forma di
rappresentazione anche dalla politica e dalle istituzioni per
intraprendere scelte consapevoli sul futuro del Paese - spiega il curatore
Mario Cucinella - ho individuato cinque
aree strategiche e sei studi professionali. È stato costituito un collettivo
di professionisti, che ha lavorato allo sviluppo di cinque progetti di edifici ibridi,
supportato da un processo che ha visto momenti di coinvolgimento e partecipazione
della cittadinanza e degli stakeholder, con l’obiettivo di contribuire a risolvere i problemi generati
dallo spopolamento e dalla carenza di
servizi di quei territori”. L’obiettivo Arcipelago Italia è di far conoscere meglio l’Italia, quella
più invisibile e ferita, ma anche quella più ricca di potenzialità e di bellezza. La sfida di sperimentazione che Mario
Cucinella ha voluto lanciare al collettivo è quella dell’edificio ibrido. “Con Arcipelago Italia proponiamo di dare una forma estetica a nuovi spazi con
architetture contemporanee che
arricchiscano il valore del patrimonio ed il suo paesaggio, sulla base
di una qualità - spiega il curatore - che si esprime come empatia con i contesti, senso della misura e
fattibilità, in virtù della capacità di interpretare le opportunità
future e rispondere ai bisogni delle comunità”. Il Padiglione è concepito come
un percorso in grado di accompagnare il visitatore attraverso l’Arcipelago
Italia. L’obiettivo è quello di trasmettere ai visitatori l’anima di questi
luoghi, coinvolgendoli attraverso un racconto suggestivo. Il Padiglione visitabile
fino al 25 novembre prossimo presenta le cinque proposte progettuali . Il Docufilm,
L’altro spazio, prodotto da Someone
srl, sarà proiettato all’inizio del
percorso, nella prima tesa e servirà come introduzione, raccontando le aree e i
loro abitanti attraverso un vero e proprio viaggio lungo l’Appennino. A
seguire, la seconda tesa ospiterà l’esito multidisciplinare e inclusivo,
coordinato da Mario Cucinella e dal suo staf in collaborazione con le
università nell’ambito dello studio dei luoghi. L’impegno di Cucinella
è di dare delle forme esteticamente
compatibili con gli spazi che
dichiarano la storia dell’elemento antropico inserito, dell’evoluzione –in
alcuni casi regressione- del paesaggio urbano ed extraurbano. Il padiglione è un trampolino di lancio per
una multidisciplinarità di competenze
che accompagna la sensibilità dell’architetto in sfide progettuali obbligate da
forti legami sinergici di competenze, comunque tutte colte al servizio sociale.
[V.B.]
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