LIX^ Biennale di Venezia dal 23 aprile al 27 novembre 2022
Padiglione DANIMARCA alla Biennale di Venezia
We Walked the Earth
L’artista Uffe Isolotto scombussola gli
animi attraverso la drammaticità scenica di eventi che si susseguono nell’immaginazione
piu che nella realtà. Il Padiglione della Danimarca ai Giardini, con la
cura del dettaglio nell’introdurre gli ambienti quasi si trattasse del fermo
immagine prima del ciak cinematografico, immerge lo spettatore in un mondo transumanizzato.
Una compattazione di mito nostalgico
sulla figura del centauro e la drammaticità degli eventi che si deducono dalle
sequenze. La rassegna espositiva dal titolo We Walked the Earth ha
un taglio creativo iperrealistico; proprio questo è determinante per evocare
tetri presagi futuri. Nella storia, che ha una radice agreste danese con
ambienti tipici in cui si vedono gli atrezzi contadini, i giacigli, le
strutture di un’edilizia funzionale agli ambienti rurali, si nota la centaura.
L’essere in sofferenza, dagli occhi rossi e dal ventre gravido sta
indubbiamente per figliare. Chi nascerà? Quale essere conforme o difforme alla
natura nascerà secondo l’ottica della genia comune o dei diversi? Nei locali sono sparsi
gameti, embrioni, sacche amorfe di vita fuori dell’usuale… Il riferimento, secondo L’Artista l’acqua è essenziale,
è ovunque e noi siamo già acqua. “Le possibilità dell’acqua
sono infinit, e il nostro corpo liquido non possiede né forme né dimensioni
fisse. Il suo unico limite è la nostra immaginazione”. L’acqua ci ha
permesso di camminare, vivere sulla terra. Il roseo, marmoreo, ingresso nella
stalla fa presagire a una bucolica vita contadina danese, tuttavia nell’indagare
oggetti, scene, posture, s’inseriscono elementi fantascientifici futuri. Uffe Isolotto ha
fatto, scrive, “per creare un’immagine inquietante di un presente incerto”. In
effetti, in modo criptato, denuncia le trasformazioni anomale apportate dall’uomo
nella natura e nella scienza. Il centauro, l’essere umano transumanizzato,
rifiuta non solo la continuità della vita con il nascituro, ma elimina pure se
stesso Vincenzo Baratella
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