martedì 17 aprile 2018

EGITTO RITROVATO a Palazzo Roncale in Mnemosine


EGITTO RITROVATO a Palazzo Roncale

La Collezione Valsé Pantellini

Dal 14 aprile al 1 luglio 2018

Numerosi reperti della Collezione Egizia dell'Accademia dei Concordi saranno in mostra a Palazzo Roncale per iniziativa della Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo in collaborazione con l'Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo dal 14 aprile al 1 luglio. La collezione egizia dell'Accadèmia dei Concordi annovera 500 pezzi la maggior parte dei quali furono raccolti dal Comm. Giuseppe Valsé Pantellini (Rovigo 1826 - Fiesole 1890). Questo rodigino, in esilio a causa della partecipazione ai moti d'insurrezione del Polesine nel 1848, trovò rifugio al Cairo. Qui prese in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel e successivamente l’Hotel d’Europe, due punti prestigiosi d’incontro per accogliere significative personalità e ricercatori. Tra gli egittologi di fama: Auguste-Édouard Mariette e Gaston Camille Charles Maspero. In occasione dei festeggiamenti per l'apertura del Canale di Suez, Valsé Pantellini viene scelto dal Viceré d'Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. Lorenzoni, Presidente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo nel 1877, si rivolge al concittadino per acquisire reperti al fine di realizzare un museo egizio a Rovigo. Pantellini tra il 1878 e il 1879 invia a Rovigo le testimonianze tanto ambite. In mostra al Roncale si possono ammirare il cofanetto ligneo a forma di sarcofago, appartenuto al principe lahmes Sapair, figlio del faraone della XVII Dinastia Seqenera-Djehuty-Aa, un sigillo cilindrico, databile alle prime dinastie, due stipiti di falsa porta in calcare bianco con figure a bassorilievo, una stele familiare databile al tardo Medio Regno, due frammenti di una grande stele d'Età Ramesside, una serie di bronzetti votivi di divinità e numerose statuine funerarie, tra le quali dodici esemplari databili alla XXV Dinastia o all'Età Napatea. Sono da ricordare inoltre numerosi amuleti risalenti principalmente all'Età Tarda, una pregevole maschera di sarcofago in legno dipinto, due frammenti di cartonnoge di mummia, un lotto di tre "reliquari" in calcare, a forma di basso obelisco che presentano su una delle facce la figura stante a rilievo del dio Osiride, una serie di rilievi e statuette raffiguranti il dio Bes databili principalmente all'Età Tolemaica. Ad essi si aggiungono due mummie. La  curatela scientifica è stata affidata al gruppo di  lavoro Egitto Veneto, con  il coordinamento della dott.ssa Paola Zanovello. Attrattiva spettacolare sono indubbiamente le due mummie, una di giovane donna ("Meryt") e l'altra di un ragazzo ("Baby"), reperti di punta della donazione Valsé Pantellini. Vennero conservate in una teca nella posizione che avevano al loro arrivo dall'Egitto: "Baby" adagiato su "Meryt". Le mummie saranno oggetto di un importante restauro affidato a Cinzia Oliva, tra i massimi esperti in Italia del settore, attiva presso il Museo Egizio di Torino. Partner negli interventi restaurativi e indagini scientifiche sono l'Università degli Studi di Padova e l'Università Ca' Foscari di Venezia, che assicurano il supporto scientifico nei vari settori di competenza: medicina e antropologia. Conclusa la fase di "consolidamento e messa in sicurezza", i reperti saranno sottoposti a precisa campagna diagnostica che prevede la loro la datazione col metodo del carbonio C14, la tomografìa computerizzata (TAC), la scansione con laser scanner 3D. La più parte delle operazioni di restauro conservativo saranno fatte direttamente durante il periodo espositivo nelle giornate: 14, 15,16 aprile dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00 e il 6, 7, 8, 9 giugno, con gli stessi orari. In questi giorni i visitatori potranno vedere   all'opera   la dottoressa Cinzia Oliva e porle domande. [V.B.]




Dott.ssa Cinzia Oliva davanti alla mummia. 











 Sotto la Dott.ssa Cinzia Oliva e la Dott.ssa Paola Zanovello..



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