EGITTO RITROVATO a Palazzo Roncale
La Collezione Valsé Pantellini
Dal 14 aprile al 1 luglio 2018
Numerosi reperti della Collezione Egizia dell'Accademia dei
Concordi
saranno in mostra a Palazzo Roncale per iniziativa della Fondazione
Cassa di Risparmio
di Padova e Rovigo in collaborazione con
l'Accademia dei Concordi e il Comune di Rovigo
dal 14 aprile al 1 luglio. La collezione egizia dell'Accadèmia dei Concordi annovera 500 pezzi la
maggior parte dei quali furono raccolti dal Comm. Giuseppe Valsé Pantellini (Rovigo 1826 - Fiesole
1890).
Questo rodigino, in esilio a causa della
partecipazione ai moti d'insurrezione del Polesine
nel 1848, trovò rifugio al Cairo.
Qui prese in gestione, e poi in possesso, il Grand Hotel e successivamente
l’Hotel d’Europe, due punti prestigiosi d’incontro per accogliere significative
personalità e ricercatori. Tra gli egittologi di fama: Auguste-Édouard Mariette
e Gaston Camille Charles Maspero. In occasione dei festeggiamenti per
l'apertura del Canale di Suez, Valsé Pantellini viene scelto dal Viceré
d'Egitto per alloggiare e assistere gli illustri ospiti internazionali. Lorenzoni,
Presidente dell'Accademia dei Concordi di Rovigo nel 1877, si rivolge al
concittadino per acquisire reperti al fine di realizzare un museo egizio a
Rovigo.
Pantellini tra il 1878 e il 1879 invia a Rovigo le testimonianze
tanto ambite. In mostra al Roncale si possono ammirare il cofanetto ligneo a forma di sarcofago, appartenuto al
principe lahmes Sapair, figlio del faraone della XVII Dinastia
Seqenera-Djehuty-Aa, un sigillo cilindrico, databile alle prime dinastie, due
stipiti di falsa porta in calcare bianco con figure a bassorilievo, una stele
familiare databile al tardo Medio Regno, due frammenti di una grande stele d'Età Ramesside, una serie di bronzetti votivi di
divinità e numerose statuine funerarie, tra le quali dodici esemplari databili
alla XXV Dinastia o all'Età Napatea. Sono da ricordare inoltre numerosi amuleti
risalenti principalmente all'Età Tarda, una pregevole maschera di sarcofago in
legno dipinto, due frammenti di cartonnoge di mummia, un lotto di tre
"reliquari" in calcare, a forma di basso obelisco che presentano su
una delle facce la figura stante a rilievo del dio Osiride, una serie di
rilievi e statuette raffiguranti il dio Bes databili principalmente all'Età
Tolemaica. Ad essi si aggiungono due mummie. La
curatela scientifica è stata affidata al gruppo di lavoro Egitto Veneto, con il coordinamento della dott.ssa Paola
Zanovello. Attrattiva spettacolare sono indubbiamente le due mummie, una di
giovane donna ("Meryt") e l'altra di un ragazzo ("Baby"),
reperti di punta della donazione Valsé Pantellini. Vennero conservate in una
teca nella posizione che avevano al loro arrivo dall'Egitto: "Baby"
adagiato su "Meryt". Le mummie saranno oggetto di un importante
restauro affidato a Cinzia Oliva, tra i
massimi esperti in Italia del settore, attiva presso il Museo Egizio di Torino.
Partner negli interventi restaurativi
e indagini scientifiche sono l'Università degli Studi di Padova e l'Università Ca' Foscari di Venezia,
che assicurano il supporto scientifico nei vari settori di competenza: medicina
e antropologia.
Conclusa la fase di "consolidamento e messa in
sicurezza", i reperti saranno sottoposti
a precisa campagna diagnostica che prevede la loro la datazione col metodo
del carbonio C14, la tomografìa computerizzata (TAC), la scansione con
laser scanner
3D. La più parte delle operazioni di restauro
conservativo saranno fatte direttamente durante il periodo espositivo nelle giornate: 14, 15,16
aprile dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 14.30 alle 19.00 e il 6, 7, 8, 9 giugno,
con gli stessi orari. In questi giorni i visitatori potranno vedere
all'opera la dottoressa Cinzia
Oliva e porle domande. [V.B.]
Dott.ssa Cinzia Oliva davanti alla mummia.
Sotto la Dott.ssa Cinzia Oliva e la Dott.ssa Paola Zanovello..
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