COURBET E LA
NATURA
PALAZZO DEI DIAMANTI
FERRARA
DAL 22.09.2018
AL 6.01.2019
J.G. Courbet, La quercia di Flagey o quercia di Vercingetorige
La mostra tematica
inaugurata il 21 settembre 2018 al Palazzo dei Diamanti dedicata a Courbet focalizza l’attenzione
sull’interpretazione della natura da parte dell’Artista francese. Questa scelta
tuttavia non fa dimenticare il pensiero critico, l’ideologia dell’autore. I
paesaggi: tramonti sul lago, le sorgenti, le rupi, le scene di caccia, i boschi
sono rappresentati con un realismo che mira a scoprire la forza della natura.
La quercia di Flagey (località nelle vicinanze di Ornans dove la famiglia di
Courbet aveva una fattoria) in un certo senso si può considerare un
autoritratto interiore del pittore; la pianta è simbolo di stabilità,
robustezza, imponenza, caratteristiche che si avvicinano alla personalità di
Courbet: determinato, onesto, forte. Il dipinto intitolato “Quercia di
Vergingetorige presso Alesia, Franca Contea” esprime la posizione politica dell’autore
e l’orgoglio di essere nato nella Franca Contea in quanto si opponeva alla tesi di Napoleone III secondo cui la battaglia fra Galli e Romani era
avvenuta in Borgogna e non nella Franca Contea. Il legame con la sua terra
d’origine viene più volte riaffermato
dall’artista; i paesaggi dedicati alla Valle della Loue, a Ornans sono una testimonianza di questo sentimento
che si acuirà particolarmente durante l’esilio in Svizzera per motivi politici.
Non mancano nella vita di Courbet i viaggi nel sud della Francia qui viene ispirato dall’atmosfera ambientale del
mar Mediterraneo: La riva del mare a Palavas è un’opera che fa comprendere come
l’artista si senta immerso in quel paesaggio e
riesca a interpretarne a pieno le peculiarità. Gli spostamenti di
Courbet si spingono anche verso l’Oceano
Atlantico, si reca in Olanda, Germania, Svizzera ed in particolare in Belgio
dove realizza paesaggi quali: La Mosa a Freyr, La roccia di
Bayard, Dinant luoghi che gli ricordano
la sua Franca Contea. Nella sua produzione
vi sono opere che raffigurano
grotte, sorgenti elementi naturali che
più di altri per Courbet evidenziano la potenza e il mistero della natura. L’ambiente è stato per lui una continua fonte
d’ispirazione che gli ha consentito di
esprimere pienamente se stesso; durante gli anni dell’esilio in Svizzera nei
pressi del lago Lemano, Courbet dipinge vedute che fanno emergere una interpretazione quasi romantica della natura senza per questo
tradire l’impostazione realistica, ma soprattutto la sua sofferenza per essere
costretto a vivere lontano dalla Francia. La mostra curata da Dominique de
Font-Réaulx, Barbara Guidi, Maria Luisa Pacelli, Isolde Pludermacher, Vincent
Pomarède continuerà fino al 6 gennaio 2019. Emanuela Prudenziato
J. G. Courbet, Tramonto sul lago Lemano
J. G. Courbet, L'onda
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