IL GIOVANE TINTORETTO
Dal 7.9.2018 al
5.1.2019 alle
Gallerie
dell’Accademia di Venezia (comunicato stampa)
La mostra Il giovane
Tintoretto, curata da Roberta Battaglia, Paola
Marini, Vittoria Romani ripercorre, attraverso circa 60 opere, il primo decennio di attività del pittore veneziano, dal 1538, anno in cui è
documentata un’attività indipendente di Jacopo Robusti a San Geremia, al 1548, data del clamoroso
successo della sua prima opera di impegno pubblico, il Miracolo dello
schiavo, per la Scuola Grande
di San Marco, oggi vanto delle Gallerie dell’Accademia: un percorso
appassionante che ricostruisce quel periodo straordinario di stimoli e
sperimentazioni grazie ai quali Tintoretto ha rinnovato profondamente la
pittura lagunare, in un momento di grandi cambiamenti. La mostra riunisce 26 eccezionali dipinti
di Tintoretto, valorizzando al
contempo le opere della collezione permanente del museo, proposte entro una
nuova prospettiva e affiancate a prestiti provenienti dalle più importanti istituzioni
pubbliche e private del mondo. Dal Louvre di Parigi alla National
Gallery di Washington, dal Museo del Prado di Madrid agli Uffizi di Firenze, dalla Galleria Borghese di Roma al Kunsthistorisches Museum
di Vienna, dal Museum of Fine Arts di Budapest alla Fabbrica del Duomo di
Milano, dalla Courtauld Gallery di
Londra al Wadsworth Atheneum di
Hartford. Tra i capolavori del maestro
si segnalano in
particolare la Conversione di San
Paolo della National Gallery
of Art di Washington e l’Apollo e Marsia di Hartford, esposti ora
per la prima volta in Italia, il Cristo tra i
dottori della Veneranda Fabbrica del Duomo di Milano, la Cena in Emmaus di Budapest e i soffitti
provenienti da Palazzo Pisani a Venezia, ora alle
Gallerie Estensi di Modena.Seguendo un ordine cronologico articolato in quattro
sezioni, il percorso indaga quel periodo tuttora fortemente
dibattuto della formazione di Tintoretto, non facilmente
riconducibile a una bottega o a una
personalità individuata, mettendolo in relazione con il contesto artistico e
culturale veneziano degli anni
trenta e quaranta del Cinquecento. In questo modo verrà chiarito come Jacopo Robusti acquisì e
trasformò i suoi modelli per sviluppare uno stile drammatico e rivoluzionario, attraverso le suggestioni ricevute
da Tiziano, Pordenone, Bonifacio de’
Pitati, Paris Bordon, Francesco Salviati,
Giorgio Vasari, Jacopo Sansovino, presenti in mostra con opere significative. Saranno
inoltre esposti i dipinti e le sculture di artisti della generazione di
Tintoretto che lavorarono nello stesso ambiente, tra i quali Andrea Schiavone, Giuseppe Porta
Salviati, Lambert Sustris e Bartolomeo
Ammannati. Accompagna
la mostra un importante volume, edito da Marsilio
Electa, con saggi di Robert Echols e Frederick Ilchman, Vittoria
Romani, Roberta Battaglia, Paola Marini, Paolo Procaccioli e Luciano Pezzolo.
Jacopo Robusti detto il Tintoretto, Autoritratto
Jacopo Robusti detto il Tintoretto, Autoritratto
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